giovedì, novembre 30, 2006

Vorrei

Vorrei solo per un attimo
fermare il tempo
per sfiorare quella rosa.
Vorrei solo per un attimo
fermare il tempo
ma a cosa servirebbe
resterò qui fermo
per non sciuparla. Condividi

martedì, novembre 28, 2006

Lettera aperta ad un caro amico.

Pensavo non ti avrei mai scritto, dopo tanti anni ormai credevo che certe cose non sarebbero più ritornate, invece mi sono accorto che è sempre magico riscoprire o forse solo riportare fuori certe emozioni.
Lo so gli anni che passano e le cose delle vita ti fanno dimenticare o forse solo riporre qualche sogno, e poi senza nemmeno accorgertene succede qualcosa e uno ad uno vengono fuori.
I sogni che ti accompagnano come amici sinceri nei momenti di solitudine, che ti danno la forza quando tutto diventa buio.E' solo quando smetti di sognare che il buio si impadronisce del tuo corpo e soprattutto della tua mente.Lo so che i tuoi sogni sono anche i miei, che i miei viaggi di fantasia sono i tuoi, quante volte insieme abbiamo volato, quanti mari navigato, quanti volti sforiato, quante mani stretto, quanti sguardi incrociato, quante lacrime asciugato e sorrisi regalato.
Adesso ti starai chiedendo come mai oggi ho sentito il bisogno di scriverti per raccontarti cose che già conosci, forse un vero motivo non c'è o forse questo è solo un modo per ringraziarti, ora starai anche ridendo di questo a te che il buonumore non è mai mancato e non hai smesso di ridere di tutte le mie stranezze.Sento davvero la necessità di dirti grazie di avermi sopportato ed
essere stato accanto a me in tutti gli istanti in cui maggiormente avevo bisogno di qualcuno che trovasse la parola giusta.
Spero che ancora saprai, soprattutto ora che il peso degli anni si fa sentire e la voglia di nuove scoperte viene meno, regalarmi attimi e sorrisi indimenticabili.Vorrei ancora con te conoscere nuove terre e giocare con la fantasia, non vorrei smettere ma questo sarà possibile se tu avrai la voglia di ricominciare ogni giorno con lo stesso entusiasmo.
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venerdì, novembre 24, 2006

Lettera a Luciano Ligabue, ovvero considerazioni sulla vita.

Caro Luciano, non ci conosciamo e mi scuso della confidenza che mi sono preso.
Da quando ho cominciato ad ascoltare la tua ultima canzone Happy Hour, c'è stata una frase che mi ha particolarmente colpito e di tanto in tanto ci rifletto: "vivere vivere solo la metà e la vita che non spendi che interessi avrà?".
Questa cosa mi fa spesso pensare a tante situazioni di ogni giorno e sull'importanza di vivere sempre fino in fondo senza lasciare spazi vuoti nelle nostra vita e soprattutto vivere in serenità col gli altri.
Qui non posso che rifarmi a una canzone di Francesco Guccini Canzone di notte n° 2 "O forse non è qui il problema e ognuno
vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi, e ognuno costruisce il suo sistema di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali scordando che poi infine tutti avremo due metri di terreno".
La vita è qualcosa di straordinario che sciuparla dietro a rancori, a rimorsi, a rimpianti, finisci per viverla a metà o forse peggio anche meno e senza avere niente in cambio per quella parte che non vivi.
A volte possono succedere eventi che rompono gli equilibri sui quali è basata la tua vita che ti fanno scoprire fragile, impotente, ti mettono dentro dubbi, fanno venir fuori contraddizioni, la tua malattia o quella di un tuo caro che ti fa crollare tutto, la conoscenza di una nuova persona tanto speciale da farti riscoprire tuoi lati nascosti, scoprire che tuo figlio è talmente idiota che per sentirsi forte deve prendere a pugni un ragazzo indifeso e filmarlo per riderci con altri idioti.
Sono però prorprio queste situazioni, positive o negative, che dovrebbero darci la spinta a trovare in ogni istante della nostra giornata la felicità di vivere.
Deve essere proprio la nostra fragilità che è sempre in agguato per farci cadere a darci la forza per gioire di quello che abbiamo, non possiamo sempre guardarci intorno e invidiare quelli che pensiamo hanno qualcosa in più di noi.
Concludo con una frase di Paulo Coelho estratte da "Le cose che ho imparato nella vita": Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano. Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.
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giovedì, novembre 16, 2006

Maria Teresa

Un giorno, forse
i tuoi occhi
non cercheranno
più i miei.
Un giorno, forse
nel tuo letto
con le tue mani
mi cercherai.
Un giorno, forse
dei miei occhi
del mio silenzio
a lungo con lui
parlerai.
Stasera, però,
ho solo voglia
di piangere.


Latronico, 21/07/1991 Condividi
E' passato un pò di tempo dal mio ultimo post, da oggi inizierò ad aggiornare con maggiore frequenza il blog, sperando che i fatti della vita ed anche (soprattutto) la mia pigrizia non prendano il sopravvento. Condividi